SAN GIMIGNANO ED I SUOI “GIOIELLI”

 

ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELLA NOSTRA TAVOLA,

FRA TRADIZIONE E CAMBIAMENTO

 

 

“Traditora lor vernaccia che danno a bere a chiunque vi giunge che bacia, lecca, morde e picca e punge....". Così Michelangelo jr. ricorda una piacevole gita a San Gimignano, dichiarato “Sito Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO nel 1990. Crocevia di importanti traffici commerciali, il territorio di San Gimignano fu caratterizzato dalla cultura etrusca, quindi dalla civiltà romano-ellenistica, come testimoniano le continue scoperte archeologiche, fino ad arrivare alla massima fioritura in età medievale, grazie alla via Francigena ed ai rapporti col porto pisano. Proprio nel XIII secolo apparve la Vernaccia, molto apprezzata da papi, nobili e capi di Stato, come scritto da Dante Alighieri nella “Divina Commedia” e da Folgòre da San Gimignano nei suoi sonetti. Il segreto del suo successo è proprio nel nostro paesaggio così particolare: è diventato possibile produrre vernaccia di San Gimignano solo qui per una singolare composizione geologica del suolo, che l’arricchisce di sapori minerali. Ma fu a causa di una spezia che alcune famiglie locali divennero così ricche da decidere di investire i propri profitti nella costruzione delle famose torri: lo zafferano. Apparso attraverso i commerci, fu usato anche come moneta di scambio, finché anche questa pianta trovò a San Gimignano territorio e clima così favorevoli, che  già nel 1160 veniva preferito a quello orientale.

E oggi? Dopo una lunga decadenza, da circa venti anni alcune aziende hanno intrapreso un percorso di recupero dello zafferano, fino al raggiungimento della Denominazione di Origine Protetta ( DOP ). Diversa la storia della Vernaccia: nel 1966 fu il primo vino italiano a ricevere la Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) e nel 1993 ottenne la DOCG: importanti riconoscimenti dietro ai quali c’è un serio lavoro nel pieno rispetto di leggi statali. Altro anno importante nella storia del vino Vernaccia fu il 1972, quando fu fondato il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano (oggi Consorzio della Denominazione di San Gimignano), con lo scopo di tutelare la qualità, pubblicizzare e dialogare con lo Stato.  Nel 1999 è nata un’altra associazione, “Strade del Vino Vernaccia”, che promuove l’enogastronomia del territorio.

La nostra storia è legata al nostro presente: come nel passato esistevano le corporazioni e le arti, ancora oggi tanti sangimignanesi credono nel valore delle associazioni. Ne è una dimostrazione l’impegno di Letizia Cesani e Sarah Fioroni, giovani presidentesse del Consorzio e delle “Strade del vino” che, come gli antichi mercanti del medioevo, percorrono instancabilmente ogni strada per far conoscere a tutti la fatica, l’impegno ed il lavoro dei sangimignanesi. 

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